151 IV Capitolo L avventura del vello d oro Giasone A Iolco, una città della Tessaglia1, viveva un re che si chiamava Pelìa, ed era figlio del dio Poseidone. I sudditi non lo amavano, perché era un uomo ingiusto e cattivo. Inoltre, si mormorava ed era la verità che non fosse lui il sovrano legittimo di Iolco, ma il suo fratellastro Esone e che Pelìa lo avesse spodestato e costretto all esilio sotto minaccia di morte: «Ti lascio la vita, che cosa vuoi di più? , gli aveva detto sogghignando. Era destino che Pelìa pagasse a caro prezzo l oltraggio ma, per il momento almeno, il più forte era lui e la fortuna stava dalla sua parte. Esone aveva una moglie, Polimede, e un figlioletto appena nato, Giasone, ma della nascita del piccolo preferì non dir nulla: «Sono sicuro che Pelìa, quando saprà che mi è nato un figlio maschio, cercherà di farlo uccidere. Un domani, chi lo sa, Giasone potrebbe rivendicare i miei diritti sul trono e magari, col favore della fortuna, spodestare l usurpatore . Così, per scongiurare il peggio, affidò il bambino a Chirone, un saggio Centauro2 che viveva sul monte Pélio: «Allevalo come se fosse figlio tuo e istruiscilo nelle arti e nelle scienze , gli aveva detto, ed era partito per l esilio, insieme alla moglie Polimede. Gli anni passavano, e Giasone si era fatto un ragazzo sveglio e robusto. Come tutti i giovani della sua età amava molto praticare gli sport la lotta, il lancio del disco, del 1 Tessaglia: regione della Grecia continentale. 2 Centauro: i Centauri, nella mitologia greca, erano esseri biformi, abitatori dei boschi, con il corpo di cavallo su cui si innestavano tronco e testa umane (cfr. il Dizionario mitologico, in Appendice).