1 Non è rimasto nessuno Quando Mary Lennox venne mandata nel castello del Misselthwaite a vivere con lo zio, tutti dissero che era la bambina più antipatica che avessero mai visto. E non si poteva certo negare! Era smilza e bassa di statura; aveva un volto piccolo e magro con un’espressione scontrosa, capelli e carnagione di colore giallastro perché, nata in India, era sempre stata malata. Suo padre, anche lui debole di salute, aveva occupato una posizione importante sotto il governo inglese ed era costantemente molto impegnato. In quanto alla madre, era una donna bellissima, a cui non importava altro che di partecipare a feste e divertirsi con gente allegra. Non aveva mai desiderato una figlia, e quando Mary era nata, l’aveva subito affidata alle cure di una balia indiana facendole intendere che, se non voleva dispiacerle, doveva tenere la piccola lontana il più possibile da lei. E così fu: fin da quando era un frugolino brutto, malaticcio e piagnucoloso, Mary non vide mai la madre. Le uniche persone che la bambina ricordasse di aver avuto intorno a sé erano state la sua balia e alcuni domestici del luogo. Tutti le obbedivano e le permettevano di fare ogni cosa desiderasse, perché sapevano che la padrona sarebbe andata in collera se fosse stata disturbata dai pianti della bambina; così Mary, già all’età di sei anni, era l’animaletto più tirannico ed egoista che fosse mai apparso sulla faccia della terra. La giovane istitutrice inglese, che venne a insegnarle a leggere e a scrivere, la detestò a tal punto che dopo tre mesi lasciò il posto, e tutte le istitutrici che seguirono resistettero ancora meno. Perciò, se Mary non avesse deciso veramente di imparare a leggere libri, non avrebbe appreso neppure l’alfabeto.