15 Una crisi Mary si era alzata di mattina molto presto e aveva lavorato sodo nel giardino perciò, stanca ma felice, si coricò subito dopo aver cenato. Quando posò la testa sul cuscino mormorò: «Uscirò prima di colazione e lavorerò con Dickon e poi dopo… credo… andrò a trovare Colin.» Doveva essere notte fonda quando fu svegliata da un rumore così forte che la fece balzare fuori dal letto in un istante. «Ma che cosa può essere?» si chiese. Dopo un primo attimo di intontimento distinse i rumori: si sentivano porte aprirsi e chiudersi e lo scalpiccio di passi per i corridoi, mentre echeggiava il suono di pianti e grida agghiaccianti. «È Colin» disse. «Deve avere una di quelle crisi di nervi che l’infermiera ha chiamato “isteria”. Che roba terrificante! Non c’è da meravigliarsi che la gente sia così spaventata e faccia tutto quello che vuole lui, pur di farlo smettere.» Tremando si mise la mani sulle orecchie e continuava a ripetersi: «Non so che cosa fare. Non so che cosa fare. Non riesco più a sopportarlo.» E se fosse andata da lui? Ma poi ricordò di come l’aveva cacciata dalla stanza e pensò che forse, vedendola, sarebbe stato anche peggio. Premette ancora più forte le mani sulle orecchie, ma non serviva a niente: udiva lo stesso quelle urla terribili!