La libreria 211 20 Lasciamoli ridere Il giardino segreto non era l unico posto in cui Dickon lavorava. Intorno alla sua casetta nella brughiera c era un pezzetto di terreno recintato da un muretto di pietre grezze. Di mattina presto e di sera, alla fioca luce del tramonto, e tutti i giorni in cui non vedeva Colin e Mary, egli lavorava lì dove piantava patate e cavolfiori, rape e carote e altre verdure per sua madre. In compagnia dei suoi animaletti faceva miracoli e non si stancava mai, o almeno così sembrava. Mentre scavava, strappava erbacce, fischiettava e cantava brani di canzoni della brughiera o parlava con Soot e Captain o ai fratelli e alle sorelle che a volte, sotto la sua direzione, lo aiutavano. «Non riusciremmo a cavarcela , diceva la signora Sowerby, «se non fosse per l orto di Dickon. Lui riesce a far crescere qualsiasi cosa. Le patate e i cavoli del nostro orto sono il doppio di quegli altri e hanno un sapore che gli altri non hanno. Quando aveva un momento libero, le piaceva andare nell orto a parlare e a tenergli compagnia. Dopo cena faceva ancora chiaro per un po di tempo e lei era libera dalle faccende domestiche. Si sedeva sul muretto e se ne stava lì a guardarlo e ad ascoltare le novità. Amava questo momento del giorno. Non c erano soltanto verdure nell orto. Dickon aveva comprato bustine di semi da un penny e aveva seminato delle piantine profumate tra i cespugli di uva spina1 e perfino tra i cavoli. Lungo i bordi cresce1 uva spina: pianta con fiori bianchi pendenti e frutti a bacca giallo-rossicci.