5 «Qualcuno piangeva nel corridoio» Il giorno dopo pioveva di nuovo a dirotto e, quando Mary guardò fuori dalla finestra, vide che sulla brughiera era calata una nebbia grigia e una cupa nuvolaglia l’avvolgeva quasi completamente. «Cosa fate in casa vostra quando piove in questo modo?», chiese a Martha. «Cerchiamo di non pestarci i piedi», rispose Martha. «Noi siamo in tanti. La mamma ha un buon carattere, ma anche lei si innervosisce facilmente. Allora i più grandi vanno nella stalla a giocare lì. In quanto a Dickon, a lui non importa se piove. Esce come quando c’è il sole. Anzi… dice che nei giorni di pioggia si possono vedere cose che non si vedono quando c’è bel tempo. Una volta ha trovato un cucciolo di volpe mezzo affogato nella sua tana, lo ha infilato sotto la camicia per tenerlo al caldo e lo ha portato a casa. La mamma era morta e la tana era stata allagata così che il resto della cucciolata era morto.Adesso ha una nuova casa. Un’altra volta ha trovato un giovane corvo anche lui mezzo affogato, lo ha portato a casa e lo ha addomesticato. Si chiama Soot perché è nerissimo e lo segue ovunque egli vada.» Adesso a Mary faceva piacere ascoltare le faccende della famiglia di Martha. Aveva persino cominciato a trovarle interessanti e le dispiaceva quando lei non parlava o andava via. Le storie che le raccontava la balia indiana erano molto diverse da quelle di Martha. Questa le parlava della casetta nella brughiera in cui vivevano quattordici persone in quattro stanzette e che non avevano mai abbastanza da mangiare e dei suoi fratellini che sembrava che si divertissero un mondo a saltare e a giocare qua e là come una cucciolata di cagnolini.