115 La libreria 12 Il giudizio del ferro rovente Dio le ha infuso coraggio. Béroul I perfidi baroni non desistono dai loro infami propositi; ora vogliono persuadere re Marco a sottoporre Isotta al giudizio di Dio. La regina dovrà stringere fra le mani un ferro arroventato: se ella è davvero innocente come sostiene, il calore non la scotterà. Marco va su tutte le furie, insulta i suoi baroni e rifiuta con sdegno la loro proposta. Isotta, però, venuta a sapere ogni cosa, decide spontaneamente di sottoporsi alla prova, a patto che tutto si svolga alla presenza di re Artù e dei suoi cavalieri. Nel frattempo ella invia un messaggero a Tristano, che vive clandestinamente a Tintagel, e lo prega di recarsi travestito da pellegrino nel luogo stabilito per il giudizio. Naturalmente egli accorre all appello di lei.Viene il giorno designato per la prova del fuoco: Isotta, accompagnata da alcuni cavalieri, attraversa il fiume su una barca, poi, non volendo sporcarsi le vesti, chiede alla scorta di trovare qualcuno che l aiuti. Seduto sulla riva del fiume, c è Tristano sotto le spoglie del pellegrino; un cavaliere lo invita a prendere in braccio la regina e a trasportarla sulla terra ferma. Tristano non se lo fa ripetere, solleva Isotta fra le sue braccia e la porta a riva; la regina avanza poi in mezzo ai baroni, giunge vicino al braciere e afferra con le mani il ferro rovente, dopo avere giurato che nessuno, eccetto il re Marco e il pellegrino che l ha trasportata sulla sponda del fiume,l aveva mai presa fra le sue braccia. Così, grazie a quest astuzia, Isotta supera incolume il giudizio di Dio, tra l entusiasmo di tutti i presenti.