E chi sa con qual voce, con quale espressione gli aveva dette queste cose, la birichina40!
Bella figliuola, la Reis: e di quella bellezza che a lui piaceva maggiormente: d’una bellezza a cui i diuturni dolori (non per nulla il Gori era professore d’italiano: diceva proprio cosí «i diuturni dolori41») d’una bellezza a cui i diuturni dolori avevano dato la grazia d’una soavissima mestizia, una cara e dolce nobiltà42.
Certo quel signor Grimi...
– Ho gran paura che si chiami proprio Grimi, ora che ci penso!
Certo quel signor Grimi, fin dal primo vederla, se n’era perdutamente innamorato. Cose che capitano, pare. E tre o quattro volte, quantunque senza speranza, era tornato a insistere, invano; alla fine, aveva pregato lui, il professor Gori, lo aveva anzi scongiurato d’interporsi, perché la signorina Reis, cosí bella, cosí modesta, cosí virtuosa, se non l’istitutrice diventasse la seconda madre delle sue bambine43. E perché no? S’era interposto, felicissimo, il professor
Gori, e la Reis aveva accettato: e ora il matrimonio si celebrava, a dispetto44 dei parenti del signor... Grimi o Griti o Mitri, che vi si erano opposti accanitamente:
– E che il diavolo se li porti via tutti quanti! – concluse, sbuffando ancora una volta, il grosso professore.
Conveniva intanto recare alla sposa un mazzolino di fiori. Ella lo aveva tanto pregato perché le facesse da testimonio; ma il professore le aveva fatto notare che, in qualità di testimonio, avrebbe dovuto poi farle un regalo degno della cospicua condizione dello sposo, e non poteva: in coscienza non poteva45.

40 E chi sa… birichina!: il professore invece è sicurissimo che la sua allieva prediletta, con una tattica tipicamente femminile, abbia rinunciato al lavoro di istitutrice con un secondo fine ben preciso, quello di costringere il ricco vedovo a sposarla.
41 i diuturni… “dolori”: il professore, che è docente di italiano, ama sfoggiare un linguaggio impreziosito da parole difficili, perciò usa un termine ricercato, come l’aggettivo “diuturni”, invece del più ordinario “continui”.
42 soavissima… nobiltà: una piacevolissima malinconia e una dolce compostezza, segno di nobiltà. Le sofferenze continue accrescono, invece di offuscare, la bellezza della giovane.
43 lo aveva… sue bambine: di fronte al rifiuto della ragazza, il vedovo, irrimediabilmente innamorato di lei, si rivolge al Gori pregandolo di fare da intermediario e di convincerla ad accettare, almeno, la sua proposta di matrimonio.
44 a dispetto: contro il parere.
45 in qualità… poteva: il professore rinuncia a fare da testimone al matrimonio, perché non può permettersi il lusso di un regalo costoso, all’altezza del prestigio e della ricchezza dello sposo.