Bastava il sacrifizio della marsina. Ma un mazzolino, intanto, sí, ecco. E il professor Gori entrò con molta titubanza e impacciatissimo in un negozio di fiori, dove gli misero insieme un gran fascio di verdura con pochissimi fiori e molta spesa.
Pervenuto in via Milano, vide in fondo, davanti al portone in cui abitava la Reis, una frotta di curiosi. Suppose che fosse tardi; che già nell’atrio ci fossero le carrozze per il corteo nuziale, e che tutta questa gente stesse lí per assistere alla sfilata. Avanzò il passo46.
Ma perché tutti quei curiosi lo guardavano a quel modo? La marsina era nascosta dal soprabito. Forse... le falde? Si guardò dietro.
No: non si vedevano. E dunque47? Che era accaduto? Perché il portone era socchiuso?
Il portinajo, con aria compunta48, gli domandò:
– Va sú per il matrimonio, il signore?
– Sí, signore. Invitato.
– Ma... sa, il matrimonio non si fa piú.
– Come?
– La povera signora... la madre...
– Morta? – esclamò il Gori, stupefatto, guardando il portone.
– Questa notte, improvvisamente.
Il professore restò lí, come un ceppo.
– Possibile! La madre? La signora Reis?
46 Avanzò il passo: si affrettò.
47 La marsina… dunque?: il Gori teme in un primo tempo che, ad attirare gli sguardi curiosi della folla, sia il suo frac, ma si ricrede subito, perché il frac e le falde sono nascosti dal soprabito, perciò non riesce a comprendere le ragioni di quella strana curiosità della folla nei suoi riguardi.
48 con aria compunta: con espressione ostentatamente addolorata. Il portinaio si mostra afflitto, ma quasi per dovere, senza esserlo veramente.