– Migri, prego.
– Ah già, Migri... ci penso da un’ora, mi creda! Dicevo Grimi, Mitri, Griti... e non m’è venuto in mente Migri! Scusi... Io sono il professor Fabio Gori, si ricorderà... quantunque ora mi veda in...
– Piacere, ma... – fece quegli, osservandolo con fredda alterigia53; poi, come sovvenendosi54 : – Ah, Gori...già! lei sarebbe quello... sí, dico, l’autore... l’autore, se vogliamo, indiretto del matrimonio!
Mio fratello m’ha raccontato... 55
– Come, come? scusi, lei sarebbe il fratello?
– Carlo Migri, a servirla.
– Favorirmi, grazie. Somigliantissimo, perbacco! Mi scusi, signor Gri... Migri, già, ma... ma questo fulmine a ciel sereno... 56 Già! Io purtroppo... cioè, purtroppo no: non ho da recarmelo a colpa57 diciamo... – ma, sí, indirettamente, per combinazione, diciamo, ho contribuito... 58
Il Migri lo interruppe con un gesto della mano e si alzò.
– Permetta che la presenti a mia madre.
– Onoratissimo, si figuri!
Fu condotto davanti alla vecchia signora, che ingombrava con la sua enorme pinguedine59 mezzo canapè60, vestita di nero, con una specie di cuffia pur nera su i capelli lanosi che le contornavano la faccia piatta, giallastra, quasi di cartapecora.
– Mamma, il professor Gori. Sai? quello che aveva combinato il matrimonio di Andrea.
La vecchia signora sollevò le pàlpebre gravi sonnolente, mostrando, uno piú aperto e l’altro meno, gli occhi torbidi, ovati61, quasi senza sguardo.

53 alterigia: superbia.
54 sovvenendosi: ricordandosi.
55 Mio… raccontato: l’altero signor Migri è dunque il fratello dello sposo.
56 questo… sereno: la morte della madre della sposa.
57 da recarmelo a colpa: da considerarlo come una mia colpa.
58 ma… contribuito…: alle nozze del Migri con Cesara Reis. Il Gori, come sappiamo, è stato, in un certo senso, l’artefice di questo matrimonio.
59 con… pinguedine: con la sua enorme corpulenza.
60 canapè: divano.
61 gli occhi torbidi, ovati: gli occhi dallo sguardo offuscato, stretti e allungati (ovati).