– Signor Migri, signor Migri, una preghiera! Guardi...
Quegli accorse.
– Interpretiamo il sentimento di quella poverina. Tutti questi fiori, alla morta... Mi ajuti!
Prese due ceste, e rientrò cosí nel salotto; reggendole trionfalmente, diretto alla camera mortuaria. Lo sposo lo seguiva, compunto111, con altre due ceste. Fu una subitanea conversione112 della festa. Piú d’uno accorse alla saletta, a prendere altre ceste, e a recarle in processione.
– I fiori alla morta; benissimo; i fiori alla morta!
Poco dopo, Cesara entrò nel salotto, pallidissima, col modesto abito nero della scuola, i capelli appena ravviati, tremante dello sforzo che faceva su se stessa per contenersi. Subito lo sposo le corse incontro, la raccolse tra le braccia, pietosamente113. Tutti tacevano. Il professor Gori, con gli occhi lucenti di lagrime, pregò tre di quei signori che seguissero con lui gli sposi, per far da testimoni e s’avviarono in silenzio.
La madre, il fratello, le zitellone, gl’invitati rimasti nel salotto, ripresero subito a dar sfogo alla loro indignazione frenata per un momento, all’apparire di Cesara. Fortuna, che la povera vecchia mamma, di là, in mezzo ai fiori, non poteva piú ascoltare questa brava gente che si diceva proprio indignata per tanta irriverenza verso la morte di lei.
Ma il professor Gori, durante il tragitto, pensando a ciò che, in quel momento, certo si diceva di lui in quel salotto, rimase come intronato114, e giunse al Municipio, che pareva ubriaco: tanto che, non pensando piú alla manica della marsina che s’era strappata, si tolse come gli altri il soprabito.
– Professore!
– Ah già! Perbacco! – esclamò, e se lo ricacciò di furia.
111 compunto: desolato, mortificato.
112 subitanea conversione: immediato cambiamento.
113 pietosamente: con amorosa compassione.
114 intronato: stordito, frastornato.