Finanche Cesara ne sorrise. Ma il Gori, che s’era in certo qual modo confortato, dicendo a se stesso che, in fin dei conti, non sarebbe piú tornato lí tra quella gente, non poté riderne: doveva tornarci per forza, ora, per quella manica da restituire insieme con la marsina al negoziante da cui l’aveva presa a nolo115. La firma?
Che firma? Ah già! sí, doveva apporre la firma come testimonio.
Dove?
Sbrigata in fretta l’altra funzione in chiesa, gli sposi e i quattro testimonii rientrarono in casa.
Furono accolti con lo stesso silenzio glaciale.
Il Gori, cercando di farsi quanto piú piccolo gli fosse possibile, girò lo sguardo per il salotto e, rivolgendosi a uno degli invitati, col dito sú la bocca, pregò:
– Piano piano... Mi saprebbe dire di grazia dove sia andata a finire quella tal manica della mia marsina, che buttai all’aria poc’anzi?
E ravvolgendosela, poco dopo, entro un giornale e andandosene via quatto quatto, si mise a considerare che, dopo tutto, egli doveva soltanto alla manica di quella marsina stretta la bella vittoria riportata quel giorno sul destino, perché, se quella marsina, con la manica scucita sotto l’ascella,non gli avesse suscitato tanta irritazione, egli, nella consueta ampiezza dei suoi comodi e logori abiti giornalieri116, di fronte alla sciagura di quella morte improvvisa, si sarebbe abbandonato senz’altro, come un imbecille, alla commozione, a un inerte117 compianto della sorte infelice di quella povera fanciulla. Fuori della grazia di Dio per quella marsina stretta, aveva invece trovato, nell’irritazione, l’animo e la forza di ribellarvisi e di trionfarne.

115 doveva… nolo: il professore, che poco prima si consolava al pensiero che non sarebbe ritornato più in quella casa in mezzo ai terribili parenti del Migri, si rende conto ora che invece dovrà ritornarvi, dopo la cerimonia, per recuperare la manica strappata della marsina, da restituire al negozio in cui l’aveva noleggiata.
116 nella… giornalieri: nella tranquillità che gli davano gli abiti che indossava tutti i giorni, comodi e larghi, in cui poteva muoversi a suo agio.
117 inerte: passivo, rassegnato.