Intanto, si lega in amicizia con Marta Abba, la giovane attrice destinata a diventare l’ispiratrice e l’interprete ideale dei suoi drammi. L’amarezza suscitata dalle critiche e dalle incomprensioni che accompagnano il suo crescente successo, e soprattutto dai dissidi con i figli, lo spinge a rifugiarsi sempre più nel suo lavoro, intensificando l’attività di drammaturgo. Il premio Nobel conseguito nel 1934 lo consacra definitivamente uno degli autori più grandi del Novecento. La morte lo coglierà due anni dopo, a Roma, nel dicembre del 1936, mentre è ancora immerso nella stesura del suo ultimo dramma, I giganti della montagna, che verrà pubblicato postumo e incompleto.

Una nuova visione del mondo: la poetica e il pensiero

Al centro della produzione narrativa e teatrale di Pirandello sta un’idea dell’esistenza umana e dell’uomo piuttosto complessa e originale. Già a partire dal suo primo romanzo, L’esclusa, composto su sollecitazione dello scrittore verista Luigi Capuana, egli non si limita, secondo i canoni del verismo, a dare una descrizione oggettiva della realtà, cioè dell’ambiente sociale gretto e meschino, da cui Marta Ajala, la protagonista, viene emarginata, in seguito all’ingiusta accusa di adulterio, ma va ben oltre. A Pirandello infatti non interessa denunciare i pregiudizi e il falso moralismo di una certa società, perché la vera causa dell’esclusione di Marta Ajala è la sua condizione interiore, psicologica, che la porta ad essere «diversa», a nutrire cioè sentimenti e pensieri del tutto difformi dagli altri e ad essere perciò esclusa non solo dal contesto sociale, ma dalla vita stessa.

Questa difficoltà di vivere, che accomuna tutti i personaggi pirandelliani, è anche il dramma sul quale è imperniato Il fu Mattia Pascal, un romanzo considerato non a torto dalla critica come uno dei capolavori del Novecento europeo. Il protagonista, Mattia Pascal, è al centro di una grottesca avventura; sorpreso da una crisi di sconforto dopo la morte delle due figliolette e della madre amatissima, egli fugge dal paese e si reca a Montecarlo, dove gioca al Casinò e vince una forte somma di denaro. Durante il viaggio di ritorno, apprende per caso dal giornale la notizia della sua morte: la moglie e la suocera, due donne tremende di cui Mattia subisce le quotidiane vessazioni, lo hanno identificato infatti nelle sembianze semi-irriconoscibili di un suicida per annegamento.