– Porco paese! – sbuffò allora Lizio Gallo buttando all’aria la coltre e levandosi in piedi.– Per una berrettaccia di Padova! Quanti siete? Tre? Quattro? E voi, compare?
– Ma come! – balbettò Cirlinciò,appressandosi65 tutto tremante.
– Non siete morto?
– Morto? Vorrei esserlo, per non vedere la vostra spilorceria! – gli gridò il Gallo, indignato, sul muso. – Come! non vi vergognate?
Venire a spogliare un morto, come quel mascalzone del sagrestano! Ebbene, non la ho piú, vedete? se l’è presa! E dire che l’avevo promessa a uno dei portantini... Non si può piú neanche da morti esser lasciati in pace,al giorno d’oggi,in questo porco paese!
Speravo di farmi rimettere i debiti66... Ma sí! Quanti siete? tre, quattro, dieci, venti? Avreste la forza di tenere il segreto? No! E dunque facciamola finita!
Li piantò lí, allocchiti, intontiti come tre ceppi d’incudine67, e andò a tempestare di calci e di pugni la porta della sagrestia.
– Ohé! ohé! Mascalzone! Sagrestano!
Questi accorse, poco dopo, in mutande e camicia, con la lanterna in mano, tutto stravolto.
Lizio Gallo lo agguantò per il petto.
– Va’ a ripigliarmi subito la berretta, pezzo di ladro!
– Don Lizio! – gridò quello, e fu per cadere in deliquio68.
Il Gallo lo sostenne in piedi, scrollandolo furiosamente.
– La berretta, ti dico, sporcaccione! E vieni ad aprirmi la porta.
Non faccio piú il morto.
65 appressandosi: avvicinandosi.
66 Speravo… debiti: Lizio Gallo infatti aveva inscenato la sua morte, per farsi condonare i debiti dai suoi numerosi creditori.
67 allocchiti… incudine: i tre aspiranti ladri della berretta sono talmente istupiditi e intontiti che non reagiscono minimamente, ma restano immobili come tre basi (ceppi) di incudine.
68 fu… deliquio: fu per svenire.