Mortificato, trasse fuori la tasca vuota, per scuoterne la sfarinatura63.
Si mise senz’altro a scrivere, con l’intenzione di riassumere per sommi capi quello studio critico. A poco a poco però, scrivendo, si lasciò vincere dalla tentazione d’incorporarlo tutto quanto di filo64 nella lezione, parendogli che nulla vi fosse di superfluo, né un punto né una virgola. Come rinunziare, infatti, a certe espressioni d’una arguzia cosí spontanea65 e di tanta efficacia? a certi argomenti cosí calzanti66 e decisivi? E altri e altri ancora gliene venivano, scrivendo, piú lucidi, piú convincenti, a cui non era del pari possibile rinunziare.
Quando fu alla mattina del terzo giorno, che67 doveva dettar la lezione, Bernardino Lamis si trovò davanti, sulla scrivania ben quindici facciate fitte fitte, invece di sei.
Si smarrí.
Scrupolosissimo nel suo officio, soleva ogni anno, in principio, dettare il sommario di tutta la materia d’insegnamento68 che avrebbe svolto durante il corso, e a questo sommario si atteneva rigorosissimamente. Già aveva fatto, per quella malaugurata pubblicazione del libro del von Grobler, una prima concessione all’amor proprio offeso, entrando quell’anno a parlare quasi senza opportunità69 dell’eresia catara. Piú d’una lezione, dunque, non avrebbe potuto spenderci. Non voleva a nessun costo che si dicesse che per bizza70 o per sfogo il professor Lamis parlava fuor di proposito o piú del necessario su un argomento che non rientrava se non di lontano nella materia dell’annata.
63 trasse… sfarinatura: rovesciò le tasche per liberarle dalle briciole.
64 di filo: senza tagli, tutto di seguito.
65 d’una… spontanea: di una vivacità spiritosa tanto schietta.
66 calzanti: appropriati.
67 che: nel quale, in cui.
68 Scrupolosissimo… insegnamento: scrupolosissimo nel suo lavoro, egli era solito all’inizio di ogni anno dettare l’elenco degli argomenti che avrebbe trattato.
69 quasi… opportunità: senza che il tema (l’eresia catara) fosse del tutto inerente al contenuto del corso.
70 per bizza: per capriccio.