A chi parlava, dunque, con tanto fervore il professor Bernardino Lamis? Zitto zitto, in punta di piedi, il Ciotta varcò la soglia dell’aula e volse in giro lo sguardo. Con gli occhi un po’ abbagliati dalla luce di fuori, per quanto scarsa, intravide anche nell’aula numerosi studenti, e ne rimase stupito. Possibile? Si sforzò a guardar meglio. Una ventina di soprabiti impermeabili, stesi qua e là a sgocciolare nella buja aula deserta, formavano quel giorno tutto l’uditorio del professor Bernardino Lamis. Il Ciotta li guardò, sbigottito, sentí gelarsi il sangue, vedendo il professore leggere cosí infervorato a quei soprabiti la sua lezione, e si ritrasse quasi con paura. Intanto, terminata l’ora, dall’aula vicina usciva rumorosamente una frotta di studenti di legge, ch’erano forse i proprietarii di quei soprabiti. Subito il Ciotta, che non poteva ancora riprender fiato dall’emozione, stese le braccia e si piantò davanti all’uscio per impedire il passo. – Per carità, non entrate! C’è dentro il professor Lamis. – E che fa? – domandarono quelli, meravigliati dell’aria stravolta del Ciotta. Questi si pose un dito sulla bocca, poi disse piano, con gli occhi sbarrati: – Parla solo! Scoppiò una clamorosa irrefrenabile risata. Il Ciotta chiuse lesto lesto l’uscio dell’aula, scongiurando di nuovo: – Zitti, per carità, zitti! Non gli date questa mortificazione, povero vecchio! Sta parlando dell’eresia catara! 79 80 : passione, entusiasmo. : folla, gruppo. 79 fervore 80 frotta