Don Lollò diceva di no, a quelle esortazioni: ch’era tutto inutile; che non c’era più rimedio; ma alla fine si lasciò persuadere, e il giorno appresso, all’alba, puntuale, si presentò a Primosole Zi’ Dima Licasi con la cesta degli attrezzi dietro le spalle.
Era un vecchio sbilenco35,dalle giunture storpie e nodose, come un ceppo antico di olivo saraceno.Per cavargli una parola di bocca ci voleva l’uncino. Mutria o tristezza radicate in quel suo corpo deforme; o anche sconfidenza che nessuno potesse capire e apprezzare giustamente il suo merito d’inventore non ancora patentato36.
Voleva che parlassero i fatti, Zi’ Dima Licasi. Doveva poi guardarsi davanti e dietro, perché non gli rubassero il segreto.
– Fatemi vedere codesto mastice – gli disse per prima cosa Don Lollò, dopo averlo squadrato a lungo con diffidenza.
Zi’ Dima negò col capo, pieno di dignità.
– All’opera si vede.
– Ma verrà bene?
Zi’ Dima posò a terra la cesta; ne cavò un grosso fazzoletto di cotone rosso, logoro e tutto avvoltolato; prese a svolgerlo pian piano, tra l’attenzione e la curiosità di tutti, e quando alla fine venne fuori un pajo d’occhiali col sellino37 e le stanghette rotte e legate con lo spago, lui sospirò e gli altri risero. Zi’ Dima non se ne curò; si pulì le dita prima di pigliare gli occhiali; se li inforcò; poi si mise a esaminare con molta gravità la giara tratta sull’aja. Disse:
– Verrà bene.
– Col mastice solo però – mise per patto lo Zirafa – non mi fido. Ci voglio anche i punti38.
– Me ne vado – rispose senz’altro Zi’ Dima, rizzandosi e rimettendosi la cesta dietro le spalle.
Don Lollò lo acchiappò per un braccio.

35 sbilenco: sciancato.
36 Mutria… patentato: scontrosità o tristezza radicate in quel suo corpo deforme; o anche sfiducia (sconfidenza) che gli altri potessero capire e apprezzare giustamente i suoi meriti di inventore non ancora riconosciuto (patentato).L’invenzione di Zi’ Dima è quella
del mastice miracoloso.
37 sellino: il ponte che unisce le due lenti e che si appoggia sul naso.
38 i punti: don Lollò non si fida delle proprietà miracolose del mastice di Zi’ Dima e pretende che la giara, oltre che incollata, sia anche cucita con punti di fil di ferro.