S’accostò alla giara e gridò al vecchio:
– Ajuto? E che ajuto posso darvi io? Vecchiaccio stolido44, ma come? non dovevate prender prima le misure? Su, provate: fuori un braccio... così! e la testa... su... no, piano! Che! giù... aspettate! così no! giù, giù... Ma come avete fatto? E la giara, adesso? Calma! Calma! Calma! – si mise a raccomandare tutt’intorno, come se la calma stessero per perderla gli altri e non lui. – Mi fuma la testa! Calma! Questo è caso nuovo... La mula45!
Picchiò con le nocche delle dita su la giara. Sonava davvero come una campana.
– Bella! Rimessa a nuovo... Aspettate! – disse al prigioniero. – Va’ a sellarmi la mula! – ordinò al contadino; e, grattandosi con tutte le dita la fronte, seguitò a dire tra sé: «Ma vedete un po’ che mi capita!
Questa non è giara! quest’è ordigno del diavolo46! Fermo! Fermo lì!»
E accorse a regger la giara, in cui Zi’ Dima, furibondo, si dibatteva come una bestia in trappola.
– Caso nuovo, caro mio, che deve risolvere l’avvocato! Io non mi fido. La mula! La mula! Vado e torno, abbiate pazienza! Nell’interesse vostro... Intanto, piano! calma! Io mi guardo i miei47. E prima di tutto, per salvare il mio diritto, faccio il mio dovere. Ecco: vi pago il lavoro, vi pago la giornata. Cinque lire. Vi bastano?
– Non voglio nulla! – gridò Zi’ Dima. – Voglio uscire.
– Uscirete. Ma io, intanto, vi pago. Qua, cinque lire.
Le cavò dal taschino del panciotto e le buttò nella giara. Poi domandò, premuroso:
– Avete fatto colazione? Pane e companatico, subito! Non ne volete? Buttatelo ai cani! A me basta che ve l’abbia dato.
Ordinò che gli si désse; montò in sella, e via di galoppo per la città. Chi lo vide, credette che andasse a chiudersi da sé in manicomio, tanto e in così strano modo gesticolava.
44 stolido: sciocco, stupido.
45 La mula!: don Lollò si fa portare la mula per recarsi dall’avvocato. Di fronte a questo «caso nuovo», singolare, infatti, non gli basta più il libriccino del Codice Civile, ma deve consultare un esperto.
46 ordigno del diavolo: arnese diabolico, diavoleria.
47 Io mi guardo i miei: io bado ai miei interessi.