L’avvocato gli assicurò che se ne sarebbe tenuto conto, facendogliela pagare per quanto valeva nello stato in cui era adesso.
– Anzi – gli consigliò – fatela stimare avanti53 da lui stesso.
– Bacio le mani54 – disse Don Lollò, andando via di corsa.
Di ritorno, verso sera, trovò tutti i contadini in festa attorno alla giara abitata. Partecipava alla festa anche il cane di guardia, saltando e abbajando. Zi’ Dima s’era calmato, non solo, ma aveva preso gusto anche lui alla sua bizzarra avventura e ne rideva con la gajezza mala dei tristi55.
Lo Zirafa scostò tutti e si sporse a guardare dentro la giara.
– Ah! Ci stai bene?
– Benone. Al fresco – rispose quello. – Meglio che a casa mia.
– Piacere. Intanto ti avverto che questa giara mi costò quattr’onze nuova. Quanto credi che possa costare adesso?
– Come me qua dentro? – domandò Zi’ Dima.
I villani risero.
– Silenzio! – gridò lo Zirafa. – Delle due l’una: o il tuo mastice serve a qualche cosa, o non serve a nulla: se non serve a nulla tu sei un imbroglione; se serve a qualche cosa,la giara,così com’è, deve avere il suo prezzo. Che prezzo? Stimala tu.
Zi’ Dima rimase un pezzo a riflettere, poi disse:
– Rispondo. Se lei me l’avesse fatta conciare56 col mastice solo, com’io volevo, io, prima di tutto, non mi troverei qua dentro, e la giara avrebbe su per giù lo stesso prezzo di prima. Così conciata con questi puntacci, che ho dovuto darle per forza di qua dentro, che prezzo potrà avere? Un terzo di quanto valeva, sì e no.
– Un terzo? – domandò lo Zirafa. – Un’onza e trentatré?
– Meno sì, più no.
– Ebbene, – disse Don Lollò. – Passi la tua parola, e dammi un’onza e trentatré.
– Che? – fece Zi’ Dima, come se non avesse inteso.
53 stimare avanti: valutare,prima che venga rotta definitivamente (per liberare Zi’Dima).
54 Bacio le mani: formula di saluto e di congedo, tipica del dialetto siciliano.
55 la gajezza mala dei tristi: l’allegria un po’ amara e cattiva dei poveracci, che in realtà non hanno ragione di essere veramente felici.
56 conciare: riparare, aggiustare.