Per poter essere meno frettolosamente puntuale, credeva d’ajutarsi meditando la notte. Ma, neanche a farlo apposta, la notte, spazzolando la mano a quei suoi capelli da negro e guardando le stelle, gli venivano tutti i pensieri contrarii a quelli che dovevano fare al caso per lui, data la sua qualità di giudice istruttore17;
cosí che, la mattina dopo, anziché aiutata, vedeva insidiata e ostacolata la sua puntualità da quei pensieri della notte e cresciuto enormemente lo stento di tenersi stretto a quell’odiosa sua qualità di giudice istruttore18.
Eppure, per la prima volta, da circa una settimana, dormiva un incartamento19 sul tavolino del giudice D’Andrea. E per quel processo che stava lí da tanti giorni in attesa, egli era in preda a una irritazione smaniosa, a una tetraggine soffocante20.
Si sprofondava tanto in questa tetraggine, che gli occhi aggrottati, a un certo punto, gli si chiudevano. Con la penna in mano, dritto sul busto, il giudice D’Andrea si metteva allora a pisolare, prima raccorciandosi, poi attrappandosi come un baco infratito21 che non possa piú fare il bozzolo.
Appena, o per qualche rumore o per un crollo piú forte del capo, si ridestava e gli occhi gli andavano lí, a quell’angolo del tavolino dove giaceva l’incartamento, voltava la faccia e, serrando le labbra, tirava con le nari22 fischianti aria aria aria e la mandava dentro, quanto piú dentro poteva, ad allargar le viscere contratte dall’esasperazione23, poi la ributtava via spalancando la bocca con un versaccio di nausea, e subito si portava una mano sul naso adunco24 a regger le lenti che, per il sudore, gli scivolavano.

17 gli venivano… istruttore: i pensieri del giudice, affascinato com’è dalle grandi questioni filosofiche sulla vita, sull’incerta e dolorosa condizione dell’uomo nel mondo, lo portano lontano dai problemi concreti del suo lavoro, su cui egli vorrebbe riflettere approfittando della pausa notturna.
18 lo stento… istruttore: la fatica di esercitare in modo adeguato la sua funzione di giudice istruttore. Le riflessioni notturne non solo non aiutano il D’Andrea ad affrontare con maggior sicurezza il suo lavoro, ma gli sono addirittura di ostacolo, perché accrescono i suoi dubbi, le sue inquietudini e quindi le sue difficoltà ad adempiere a un compito così delicato com’è quello di giudicare.
19 dormiva un incartamento: giaceva il fascicolo contenente i documenti per istruire un processo.
20 a una… soffocante: a un nervosismo impaziente, a una opprimente malinconia.
21 prima… infratito: ripiegandosi dapprima su se stesso, poi rattrappendosi come un baco da seta che si è gonfiato (infratito) e non può più fare il bozzolo.
22 nari: narici.
23 ad allargar… esasperazione: per attenuare la tensione delle viscere, contratte a causa dell’ansia.
24 adunco: a forma di becco.