– Questo sarà un po’ difficile, – sorrise mestamente il D’Andrea52. – Ma vediamo di intenderci, caro Chiàrchiaro. Voglio dimostrarvi che la via che avete preso non è propriamente quella che possa condurvi a buon porto53.
– Via? porto? Che porto e che via54? – domandò, aggrondato55, il Chiàrchiaro.
– Né questa d’adesso, – rispose il D’Andrea, – né quella là del processo. Già l’una e l’altra, scusate, son tra loro cosí.
E il giudice D’Andrea infrontò gl’indici delle mani per significare che le due vie gli parevano opposte56.
Il Chiàrchiaro si chinò e tra i due indici cosí infrontati del giudice ne inserí uno suo, tozzo, peloso e non molto pulito.
– Non è vero niente, signor giudice! – disse, agitando quel dito.
– Come no? – esclamò il D’Andrea. – Là accusate come diffamatori due giovani perché vi credono jettatore, e ora qua voi stesso vi presentate innanzi a me in veste di jettatore e pretendete anzi ch’io creda alla vostra jettatura.
– Sissignore.
– E non vi pare che ci sia contraddizione?
Il Chiàrchiaro scosse piú volte il capo con la bocca aperta a un muto ghigno di sdegnosa commiserazione57.
52 Questo… D’Andrea: il giudice D’Andrea non crede affatto che il Chiàrchiaro sia uno iettatore, come invece pensano i suoi compaesani, ma sa che sarà difficile dimostrare l’innocenza del pover’uomo, la sua assoluta estraneità alle colpe che gli vengono attribuite dall’opinione pubblica.
53 a buon porto: alla soluzione del problema.
54 Via?… che via?: il giudice si esprime usando un linguaggio metaforico, che il Chiàrchiaro non riesce a seguire, non solo perché è un uomo semplice e privo di cultura, ma anche perché, nella sua disperazione, egli non riesce a scorgere una via d’uscita al di fuori di quella che ha deciso di percorrere, cioè diventare sul serio uno iettatore.
55 aggrondato: il povero Chiàrchiaro si sta sforzando di capire il discorso del giudice, che gli risulta strano e singolare, per questo motivo reagisce accigliato (con le soppraciglia aggrottate), come chi fa fatica a comprendere qualcosa.
56 Né questa… opposte: le due soluzioni intraprese dal Chiàrchiaro, quella di presentarsi come un vero iettatore (questa d’adesso), e quella di denunciare i due giovani per diffamazione (quella là del processo) non sono soltanto assurde, ma anche in contraddizione fra loro, come sottolinea giustamente il D’Andrea, accompagnando le parole a un gesto eloquente, infrontando, cioè opponendo gli indici delle mani.
57 con la bocca… commiserazione: storcendo la bocca in un sorriso sarcastico, per esprimere una sprezzante compassione.