Scosso dalla moglie, con una strappata rabbiosa al braccio, springò dal sonno1 anche quella notte, il povero signor Anselmo.
– Tu ridi!
Stordito, e col naso ancora ingombro di sonno, e un po’ fischiante per l’ansito del soprassalto, inghiottí; si grattò il petto irsuto; poi disse aggrondato2:
– Anche... perdio... anche questa notte?
– Ogni notte! ogni notte! – muggí la moglie, livida di dispetto3.
Il signor Anselmo si sollevò su un gomito, e seguitando con l’altra mano a grattarsi il petto, domandò con stizza:
– Ma proprio sicura ne sei? Farò qualche versaccio con le labbra, per smania di stomaco4; e ti pare che rida.
– No, ridi, ridi, ridi, – riaffermò quella tre volte. – Vuoi sentir come? cosí.
E imitò la risata larga, gorgogliante5, che il marito faceva nel sonno ogni notte.
Stupito, mortificato e quasi incredulo, il signor Anselmo tornò a domandare:
– Cosí?
– Cosí! Cosí!
E la moglie, dopo lo sforzo di quella risata, riabbandonò, esausta6, il capo sui guanciali e le braccia su le coperte, gemendo:
– Ah Dio, la mia testa...
Nella camera finiva di spegnersi, singhiozzando7, un lumino da notte davanti a un’immagine della Madonna di Loreto, sul cassettone. A ogni singhiozzo del lumino, pareva sobbalzassero8 tutti i mobili.
1 springò dal sonno: si svegliò di scatto dal sonno.
2 col naso… aggrondato: con il naso ancora chiuso per il sonno e che emetteva sibili acuti (fischiante) a causa del respiro affannoso provocato dal brusco sussulto del corpo, deglutì la saliva, si grattò il petto ricoperto di peli (irsuto), e poi disse accigliato.
3 muggì… dispetto: disse con la voce stravolta dalla rabbia e scura in volto, per il disappunto.
4 per smania di stomaco: a causa di un dolore o di qualche crampo allo stomaco.
5 gorgogliante: accompagnata da un rumore sordo e confuso, simile a un gorgoglio.
6 esausta: stanchissima, spossata.
7 singhiozzando: diffondendo una luce debole e intermittente.
8 pareva sobbalzassero: sembrava che tremolassero.