Irritazione e mortificazione, ira e cruccio sobbalzavano allo stesso modo nell’animo stramazzato del signor Anselmo9,per quelle sue incredibili risate d’ogni notte, nel sonno, le quali facevano sospettare alla moglie che egli, dormendo, guazzasse chi sa in quali beatitudini10, mentr’ella, ecco, gli giaceva accanto, insonne, arrabbiata dal perpetuo mal di capo e con l’asma nervosa, la palpitazione di cuore, e insomma tutti i malanni possibili e immaginabili in una donna sentimentale presso alla cinquantina11.
– Vuoi che accenda la candela?
– Accendi, sí, accendi! E dammi subito le gocce: venti, in un dito d’acqua.
Il signor Anselmo accese la candela e scese quanto piú presto poté dal letto. Cosí in camicia e scalzo, passando davanti all’armadio per prendere dal cassettone la boccetta dell’acqua antisterica12 e il contagocce, si vide nello specchio, e istintivamente levò la mano a rassettarsi13 sul capo la lunga ciocca di capelli, con cui s’illudeva di nascondere in qualche modo la calvizie. La moglie dal letto se n’accorse.
– S’aggiusta i capelli! – sghignò14. – Ha il coraggio d’aggiustarsi i capelli, anche di notte tempo, in camicia, mentr’io sto morendo15!

9 Irritazione… Anselmo: la collera e l’umiliazione, la rabbia e il risentimento sussultavano allo stesso modo nell’animo stremato del signor Anselmo.
10 guazzasse… beatitudini: sguazzasse in chissà quali piaceri, si divertisse chissà come.
La moglie del protagonista, una donna afflitta da innumerevoli mali di origine nervosa, è convinta che il marito, in sogno, si abbandoni a divertimenti folli, e questo sospetto scatena la sua furiosa gelosia.
11 in una donna… cinquantina: in una donna particolarmente emotiva, incapace di dominare i propri sentimenti, vicina alla cinquantina.
12 acqua antisterica: il farmaco per calmare le crisi isteriche. La moglie del signor Anselmo soffre di isteria, una malattia nervosa consistente in un’eccessiva emotività, che si manifesta in un’esaltazione incontrollata.
13 rassettarsi: ravviarsi.
14 sghignò: disse ridendo in modo sarcastico, con scherno.
15 mentr’io sto morendo!: il gesto innocente con cui il povero Anselmo si ravvia i capelli davanti allo specchio è interpretato dalla donna come un segno di civetteria e di indifferenza verso le sue inaudite sofferenze.