Se non che, lo spirito filosofico, che già da parecchi anni gli discorreva dentro, anche questa volta gli venne in soccorso, e gli dimostrò che, via, era ben naturale che ridesse di stupidaggini. Di che voleva ridere? Nelle sue condizioni, bisognava pure che diventasse stupido, per ridere . Come avrebbe potuto ridere altrimenti? 54 : il sogno da cui Anselmo si aspettava delizie e piaceri non gli riserva in realtà quelle gioie che egli sperava di provare, rivelandosi perciò una grande delusione. E tuttavia lo spirito filosofico, che da qualche anno gli ragionava (discorreva) dentro, lo soccorse ancora una volta dimostrandogli che, nelle sue tristi condizioni, non poteva che ridere di cose stupide e sciocche. La strana filosofia del povero Anselmo lo aiuta a superare anche quest’ultimo disinganno, convincendolo che il sogno, nonostante la sua banalità, rappresenta comunque l’unica via di scampo concessagli, come il gioco assurdo e insignificante del protagonista della novella La carriola (a p. 195), che interrompe, anche se per pochi attimi, la soffocante quotidianità della sua grigia esistenza. 54 Per questo rideva!… ridere