Ma non poté reggere a lungo in quel silenzio angoscioso46.
Volle che il suo mondo riavesse voce, che si facesse risentire da lui e gli dicesse com’era veramente e non come lui in confuso se lo ricordava. Mise un altro avviso nei giornali, per un lettore o una lettrice; e gli capitò una certa signorinetta tutta fremente in una perpetua irrequietezza di perplessità47. Aveva svolazzato per mezzo mondo, senza requie48, e anche per il modo di parlare dava l’immagine d’una calandrella49 smarrita, che spiccasse di qua, di là il volo, indecisa, e s’arrestasse d’un subito50, con furioso sbàttito d’ali, e saltellasse, rigirandosi per ogni verso.
Irruppe nello studio, gridando il suo nome:
– Tilde Pagliocchini. Lei? Ah già... me lo... sicuro, Balicci, c’era scritto sul giornale... anche su la porta... Oh Dio, per carità, no! guardi, professore, non faccia cosí con gli occhi. Mi spavento. Niente,
niente, scusi, me ne vado.
Questa fu la prima entrata. Non se n’andò. La vecchia domestica, con le lagrime agli occhi, le dimostrò che quello era per lei un posticino proprio per la quale.
– Niente pericoli51?
Ma che pericoli! Mai, che è mai? Solo, un po’ strano, per via di quei libri. Ah, per quei libracci maledetti, anche lei, povera vecchia, eccola là, non sapeva piú se fosse donna o strofinaccio.
– Purché lei glieli legga bene.
La signorina Tilde Pagliocchini la guardò, e appuntandosi l’indice d’una mano sul petto:
– Io?
Tirò fuori una voce, che neanche in paradiso.
46 in quel silenzio angoscioso: il buio della cecità si trasforma in silenzio angoscioso, per il Balicci, abituato a sentire le voce del mondo solo attraverso i libri che un tempo riusciva a leggere.
47 tutta fremente… perplessità: agitata continuamente da dubbi e incertezze che la rendevano irrequieta.
48 senza requie: senza pace, senza fermarsi mai.
49 calandrella: piccola calandra, uccello canoro simile all’allodola.
50 d’un subito: di colpo, d’improvviso.
51 Niente pericoli?: Tilde ha paura che il professore voglia tentare con lei qualche approccio amoroso.