Notare ch’era ancora in fasce, il bambino della Longo. Ora, un bambino in fasce, cadendo per inavvertenza della madre nel sonno,
poteva mai schizzar cosí lontano e coi piedini verso la testata del letto, vale a dire al contrario di come avrebbe dovuto trovarsi?
Era dunque chiaro che le «Donne» erano entrate in casa della Longo, nella notte, e le avevano cambiato il figlio, prendendosi il bambino bello e lasciandogliene uno brutto per farle dispetto.
Uh, ne facevano tanti, di quei dispetti, alle povere mamme! Levare i bambini dalle culle e andare a deporli su una sedia in un’altra stanza; farli trovare dalla notte al giorno coi piedini sbiechi o con gli occhi strabi7!
– E guardi qua! guardi qua! – mi gridò una, acchiappando di furia e facendo voltare il testoncino a una bimbetta che teneva in braccio, per mostrarmi che aveva sulla nuca un codino di capelli incatricchiati8, che guaj a tagliarli o a cercar di districarli: la creaturina ne sarebbe morta. – Che le pare che sia? Treccina, treccina delle «Donne», appunto, che si spassano cosí, di notte tempo, sulle testine delle povere figlie di mamma9!
Stimando inutile, di fronte a una prova cosí tangibile, convincere quelle donne della loro superstizione, m’impensierii della sorte di quel bambino che rischiava di rimanerne vittima10.
Nessun dubbio per me che doveva essergli sopravvenuto qualche male, durante la notte; forse un insulto11 di paralisi infantile.

7 coi… strabi: con i piedini storti o con gli occhi strabici.
8 incatricchiati: ispidi, arruffati, che non si possono districare.
9 treccina… mamma!: i capelli, così ispidi da formare una treccia di nodi inestricabile, vengono considerati superstiziosamente dalle vicine come una magia delle streghe, che si divertono nottetempo a fare i dispetti alle povere bambine.
10 m’impensierii… vittima: mi preoccupai per la sorte di quel bambino, che rischiava di rimanere vittima delle assurde superstizioni della madre e delle comari. L’io narrante, il quale esprime il punto di vista dell’autore, giudica le cose in un’ottica razionale, illuministica, perciò il comportamento di queste donne gli appare il prodotto di un’ignoranza e di un’ingenuità pericolose, che sconfinano nella crudeltà e di cui un povero innocente (il bambino rachitico) rischia in questo caso di fare le spese.
11 insulto: attacco, accesso. Molto più realisticamente, l’io narrante è convinto che il piccolo sia stato colpito da una malattia infantile fulminante, che gli ha addirittura cambiato i connotati.