Subito, all’atto43, quelle le si precipitavano addosso, se la strappavano, per soffocarla di baci e di carezze.
– Oh cara! Amore! Angelo! Sí, cara, cosí! Perché tutto è tuo, sai?
La casa è tua, la dote della tua mammina è tua, tua e del tuo fratellino, capisci? E devi difenderlo, tu, il tuo fratellino! E se tu non basti, ci siamo qua noi, a farli stare a dovere, tanto lei che lui44, non dubitare, ci siamo qua noi per te e per Niní!
Niní era un badalone45 grosso grosso, pacioso46, con le gambette un po’ a roncolo47 e la lingua ancora imbrogliata. Quando Nenè, la sorellina, levava il pugno e gridava: «E io l’ammazzo!» si voltava piano piano a guardarla e domandava con voce cupa e con placida serietà:
– L’ammassi davero?
E, a questa domanda, altri prorompimenti di frenetiche amorevolezze48 in tutte quelle buone vicine.
Dei frutti49 di questa scuola il professor Erminio Del Donzello si accorse bene, allorché, dopo un anno di titubamenti50 e angosciose perplessità, scelta alla fine una casta zitella attempata51, di nome Caterina, nipote d’un curato, la sposò e la portò in casa.
Quella poverina pareva seguitasse a recitar le orazioni anche quando, con gli occhi bassi, parlava della spesa o del bucato52.

42 balenare: le facevano apparire a tratti, con i loro discorsi insinuanti e tendenziosi.
43 all’atto: subito, non appena la piccola aveva finito di pronunciare quelle parole.
44 a farli… lui: a farli stare al proprio posto, sia il malcapitato patrigno sia la futura matrigna.
45 badalone: pacioccone, semplicione.
46 pacioso: tranquillo.
47 a roncolo: storte, ricurve, come la lama di una roncola.
48 altri… amorevolezze: all’ingenua domanda del piccolo Niní, le vicine raddoppiano le loro impetuose manifestazioni di affetto.
49 frutti: risultati, effetti.
50 titubamenti: incertezze.
51 attempata: non più giovane.
52 Quella… bucato: la timidezza e la mansuetudine di Caterina sono tali,che,anche quando parla delle faccende più comuni, sembra che stia recitando le preghiere (orazioni).