Da quel sorriso argomentai8 che Tito le aveva certo parlato a lungo di me, delle mie famose distrazioni di mente, ed anche detto che Quirino Renzi, suo cognato, mi chiama Pitagora perché non mangio fagiuoli9; e spiegato anche perché, a mo’ d’ingiuria scherzosa, si può chiamar Pitagora chi non mangi fagiuoli, ecc. ecc.
Cose che fanno tanto piacere.
M’accorsi che segnatamente alla suocera questa faccenda dei fagiuoli e di Pitagora aveva dovuto fare una buffissima impressione, perché, incontrandoli in seguito, non so piú quant’altre volte, sempre tutt’e tre insieme, quella vecchia marmotta sbruffava proprio a ridere, senza neppur curarsi di nascondere la risata, dopo aver risposto al mio saluto, e si voltava anche a guardarmi, ridendo ancora.
Avrei voluto ripigliar Tito qualche giorno da solo a solo per domandargli se la presente felicità non offrisse a lui, alla sposina e alla futura suocera alcun’altra cagione di riso10, e in questo caso compiangerlo; ma non mi venne mai fatto11. Desideravo inoltre da lui qualche notizia di Renzi e della moglie.
Ma ecco, un bel giorno, arrivarmi da Forlí questo telegramma:
«Brutti guaj, Pitagora. Sarò a Roma domattina.Tròvati stazione ore
8,20. – Renzi».
O come! – pensai, – ci ha qui il cognato, e vuol essere accolto da me alla stazione? Feci su quel «brutti guaj» un mondo di supposizioni, tra le quali la piú ragionevole mi sembrò questa: che Tito stésse per contrarre un pessimo matrimonio, e che Renzi venisse a Roma per tentare di mandarglielo a monte. Dopo circa tre mesi di saluti e di sorrisi, confesso che nutrivo già per quella bambola di sposina un’antipatia irresistibile e qualcosa di peggio per la madre.

8 argomentai: dedussi, congetturai.
9 mi chiama… fagiuoli: dal sorriso garbato che gli rivolge la sposina, l’io narrante immagina che Tito Bindi le abbia parlato di lui, delle sue frequenti distrazioni e della storia di quel bizzarro soprannome, col quale viene chiamato scherzosamente dagli amici, perché detestava i fagioli, come il filosofo greco Pitagora.
10 alcun’altra cagione di riso: nessun’altro motivo per ridere.
11 non mi venne mai fatto: non ne ebbi mai l’occasione.