Pur non di meno, il professor Erminio Del Donzello, ogni mattina, prima d’andare a scuola, le diceva:
– Caterina mia,mi raccomando.So,so la tua mansuetudine cara.
Ma procura53, per carità, di non dare il minimo incentivo54 a tutte queste vipere attorno, di schizzar veleno. Fa’ che questi angioletti non gridino e non piangano per nessuna ragione. Mi raccomando.
Va bene; ma Nenè, ecco, aveva i capelli arruffati: non si doveva pettinare? Niní, mangione, aveva il musetto sporco, e sporchi anche i ginocchi: non si doveva lavare?
– Nenè, vieni, amorino, che ti pèttino.
E Nenè, pestando un piede:
– Non mi voglio pettinare!
– Niní, via, vieni tu almeno, caro caro: fa’ vedere alla sorellina come ti fai lavare.
E Niní,placido e cupo,imitando goffamente il gesto della sorella:
– Non mi vollo lavare!
E se Caterina lo costringeva appena, o s’accostava loro col pettine o col catino, strilli che arrivavano al cielo!
Subito allora le vicine:
– Ecco che comincia! Ah, povere creature! Dio di misericordia, senti, senti! Ma che fa? Ih, strappa i capelli alla grande! Senti che schiaffi al piccino! Ah che strazio, Dio, Dio, abbiate pietà di questi due poveri innocenti!
Se poi Caterina, per non farli strillare, lasciava Nenè spettinata e sporco Niní:
– Ma guardate qua questi due amorini come sono ridotti: una cagnetta scarduffata55 e un porcellino!
Nenè, certe mattine, scappava di casa in camicia, a piedi nudi; si metteva a sedere su lo scalino innanzi all’uscio di strada, accavalciando una gambetta su l’altra e squassando56 la testina per mandarsi via dagli occhi le ciocche ribelli, rideva e annunziava a tutti:
– Sono castigata!
53 procura: cerca.
54 incentivo: motivo, pretesto.
55 scarduffata: scarmigliata, arruffata.
56 squassando: scuotendo.