– Tito! Tito! Che è accaduto?
– Che? – gli rispose il povero Bindi.– Guardalo: eccolo là! Vuole riprender moglie! Diglielo tu che gli nascerà un bambino cieco60...
diglielo che...
Renzi a viva forza se lo trascinò via.
Poco dopo, io dovetti spiegare ogni cosa a quel signore. M’aspettavo che ne dovesse sorridere; ma non fu cosí. Mi domandò, costernato61:
– Ma mi somiglia dunque tanto veramente?
– Ah, ora no! – gli risposi. – Ma se lo avesse veduto prima, tre anni fa, scapolo, qua a Roma... Lei in persona!
– Speriamo allora che fra tre anni, – disse, – io non debba ridurmi come lui...
Dopo tutto questo, avevo sí o no il diritto di credere che tutto
fosse finito?
Ebbene, nossignori.
Ho ricevuto l’altro jeri – dopo circa due mesi dall’incontro che ho narrato – una cartolina firmata Ermanno Lèvera.
Dice cosí:

Caro Signore,
annunzi a quel tale Bindi che è stato obbedito. Non ho potuto piú dimenticarlo. M’è rimasto davanti come lo spettro del mio destino imminente. Ho sconcluso il matrimonio e parto domani per l’America 62.

Suo ERMANNO LÈVERA.

60 Diglielo… cieco…: Tito Bindi si rivolge al cognato, Quirino Renzi, affinché lo aiuti a convincere il suo sosia a non sposarsi, per evitare di andare incontro alle sue stesse disgrazie.
61 costernato: profondamente afflitto.
62 M’è rimasto… l’America: la storia del povero folle, la forza con cui ha tentato di convincere il suo sosia a non concludere le nozze, hanno ottenuto l’effetto desiderato. Ermanno Lèvera non solo ha rotto il fidanzamento e disdetto il matrimonio, ma ha addirittura deciso di cambiare continente e di andarsene in America, per sfuggire definitivamente a quel destino infausto, che si era materializzato di fronte a lui nelle parvenze di Tito Bindi.