Che topi! A dodici anni, sono già alti quanto la mamma. Ed è raggiante Margherita Todi-Carega: trionfa tra quei due piccoli colossi degni di lei; mentre lui, invece, l’omettino ormai vecchierello – che volete? – soffre, sí, ma non per causa di lei, badiamo! Lei lo ama, lo stima, gli è grata e lo cura, ha proprio tutti i riguardi per lui. Soffre, il povero ingegner Todi, perché naturalmente, con gli anni, gli cominciano a seccare e a pesare un po’ troppo le beffe della gente; teme che lo facciano scapitare di fronte ai figliuoli48, da cui vuol essere rispettato, come un padre sul serio.
I figliuoli lo rispettano; ma via, se vogliamo dire, non è neanche bella la loro condizione con un padre cosí minuscolo che par fatto e messo sú quasi per ischerzo.
Questa afflizione c’è, innegabilmente. Perché la vita non sa esser tutta e sempre una farsa49. Un marito e una moglie possono far ridere finché vogliono; ma la paternità non può non essere una cosa seria50.

48 lo facciano… figlioli: gli facciano perdere autorità e dignità di fronte ai figli.
49 farsa: scherzo. Non bisogna dimenticare che, nella concezione di Pirandello, la vita non è nient’altro che una farsa, una commedia, un’«enorme pupazzata» – per dirla con le sue parole – in cui ciascuno di noi recita la propria parte, come un attore sul palcoscenico.
50 Un marito… cosa seria: il matrimonio, nella concezione di Pirandello, è una «forma», uno dei tanti compromessi a cui ci costringe la società. Per questo, come tutte le forme, esso è causa di frustrazioni e di conflitti. Al contrario, il matrimonio di Margherita Carega e Cosimo Todi è, paradossalmente, un matrimonio ideale, proprio per la sua anticonvenzionalità, che lo pone al di fuori delle regole e delle leggi del vivere sociale, tanto da essere considerato da tutti una sorta di scherzo carnevalesco. Il matrimonio riesce, dunque, cioè non è motivo di angosce e di frustrazioni da parte degli sposi, solo nella circostanza eccentrica in cui non è una cosa seria.