La Mangiamariti lo raccolse e cominciò a piangerlo come un figliuolo, mentre la Michis innanzi83 a tutte le vicine protestava che lei non c’entrava per nulla, che anzi, la sera avanti, per levare ogni questione84, aveva rinchiuso il gallo in quell’anditino; tanto vero che la porticina ne era ancora serrata. La lite tra le due donne s’accese piú feroce del duello tra i due galli. Ora la Mangiamariti, in cambio del gallo ucciso, reclamava il gallo della Michis85.
– E che me ne faccio? – gridava questa.
– Ve lo mangiate! – rimbeccava86 la Mangiamariti. – Non avevate forse comperato l’altro per mangiarvelo? Mangiatevi questo e vi faccia veleno87!
Assalita, sopraffatta dalle vicine, donna Tuzza Michis alla fine dovette cedere.
E cosí, tra il plauso giocondo delle comari del vicinato88, sorgendo il sole89, con la scorta delle gallinelle liberatrici, tutte festanti, in testa la pollastrotta bianca e nera, il giovine re liberato uscí dalla casa della Michis in trionfo.

83 innanzi: davanti.
84 per… questione: per evitare ogni polemica.
85 Ora… Michis: la Mangiamariti propone uno scambio: a lei toccherà il gallo vivo, come risarcimento per il suo gallo morto, che andrà invece alla Tuzza Michis.
86 rimbeccava: replicava.
87 vi faccia veleno: vi vada per traverso, non vi faccia piacere.
88 plauso… vicinato: l’approvazione entusiasta delle vicine. Il termine «comare» (al maschile,“compare”) designa la donna del popolo, del vicinato e si usa come appellativo che precede il nome, fra le persone del popolo, fra gli abitanti di uno stesso paese, legati fra loro da vecchia conoscenza.
89 sorgendo il sole: al sorgere del sole.