In questa novella, lo scrittore recupera un racconto molto antico, già diffuso in epoca medievale. La storia è la seguente: il bottaio Màrchica è un uomo affabile e socievole, tanto amante della compagnia, da invitare a pranzo, nelle feste, un gran numero di amici e di parenti. La sua socievolezza però non è molto gradita alla moglie, che invece vorrebbe pranzare almeno il giorno di Natale sola con lui. Il bottaio acconsente al suo desiderio, ma, nonostante le promesse, non riesce a sfuggire alla tentazione e invita a pranzo il vecchio curato, con gran dispetto della donna. A questo punto, la moglie si trasforma da beffata in beffatrice: con un astuto espediente si sbarazza in un sol colpo del marito e dell’ospite, e si gusta da sola i due galletti cucinati per il pranzo. La storia, ricca di spunti comici e vivaci, presenta però anche alcuni risvolti sadici e violenti (ad esempio, la moglie del bottaio, per mettere in fuga il prete, gli racconta che il marito ha il vizio di strappare gli occhi ai suoi ospiti) su cui bisogna riflettere. Anche in questa novella i rapporti sociali, quelli matrimoniali inclusi, sono visti da Pirandello sotto una luce negativa, come rapporti sostanzialmente disarmonici, non equilibrati, dove c’è sempre un oppressore e un oppresso, uno che infligge torti e un altro che ne subisce le conseguenze. In questo caso, però, la situazione si ribalta e la moglie, che sino ad ora ha sopportato in silenzio l’eccessiva socievolezza del marito, reagisce punendolo con una vendetta esemplare.