Seduto nella cucinetta, e rimirando8 la moglie piú vispa del solito, accesa in volto dal calore del fuoco sotto la pentola, stretta la vitina9 da una veste nuova, a fiorami, protetta dal mantile10, egli pensava: «Ha ben ragione, la poverina! È cosí dolce star soli insieme, nell’intimità, senza visi estranei a tavola, che ti tengan sospeso, non abbia tu bene soddisfatti i loro gusti...11 È tanto carina mia moglie!
Par ch’io me n’accorga soltanto oggi per la prima volta! E in fin dei conti, che chiede ella? Ha piacere di restar sola meco12, di godersi la festa soltanto in mia compagnia... Oh, cara, cara!»
E internamente si riprometteva di mai piú per l’avvenire fare scontenta13 la moglie con l’invitar nelle feste parenti o amici.
Ma il diavolo, anche quella volta, volle metterci la coda. La donna, nel comprar tutto l’occorrente pel14 manicaretto, la vigilia, s’era dimenticato il prezzemolo: due centesimi di prezzemolo.
– Ah, marito mio! e come si fa?
– Da’ a me; vo15 a comprartelo io.
– No, tu no! Tu oggi non esci di casa, ti ripeto.
– Eh via,sciocchina! Credi che...L’erbaiola16 è qui,a due passi...
– Inutile! Non sento ragioni...
– E allora, vacci tu.
– Io non posso, capisci? Come lasciare17? Dio mio! Senti; io sto qui sulla porta a guardarti; andrai senza berretto, lí di faccia: due centesimi di prezzemolo.
– Un lampo, lascia fare! Vo e torno.
– Bada!
– Non dubitare...
Ma appena a cinque passi dalla soglia, pàffete! il vecchio curato del villaggio vicino, dove il bottajo Màrchica aveva dimorato18 tre anni.
8 rimirando: osservando, contemplando.
9 stretta la vitina: con la vitina stretta.
10 mantile: grembiule.
11 che ti tengan… gusti: che ti facciano dubitare, poiché tu non li conosci bene, se tu ne abbia o no soddisfatto i gusti.
12 meco: con me (dal latino mecum).
13 di mai più… scontenta: di non scontentare mai più, in avvenire.
14 pel: per il.
15 vo: vado.
16 erbaiola: erbivendola, venditrice di ortaggi.
17 Come lasciare?: come posso lasciare il pranzo sul fuoco?
18 dimorato: abitato.