– Giacché lo vuoi per forza... Tante grazie, figlio mio... – Grazie a lei, signor curato, dell’onore... Entri, entri in casa... Guardi: quella porta lí di faccia... C’è mia moglie, guardi, sulla soglia... Io vo e torno: due centesimi di prezzemolo... Il vecchio curato sorrise, guardando la moglie del bottajo, e la salutò con la mano, avvicinandosi alla porta. – Me l’ha fatta! Me l’ha fatta! – si diceva intanto la donna tra i denti, stringendo i pugni e rodendosi dentro dalla rabbia. – Oh, ma l’hai da far con me, adesso! Vedrai. – Come sta, come sta, signor curato? Quanto onore... Quanto piacere... – Vostro marito ha voluto per forza cosí... Non mi son potuto rifiutare... – Ah, padre mio! – sospirò la moglie del bottajo, atteggiando di grave mestizia il volto. – Che avete, figliuola mia? – domandò il curato sorpreso. – Le dirò, le dirò, signor curato... Aspetti un momento. Entrò il bottajo, sorridente, col prezzemolo. – Ecco il prezzemolo! Vedi,moglie mia? Il tuo buon curato! Chi poteva aspettarselo? Ed ha avuto tanta degnazione d’accettare il nostro umile invito... Già gliel’ho detto: cose da poverelli... Ma che fa, è vero? supplisce il buon cuore... – Certo, certo... – Sa, signor curato? Mia moglie mi aveva detto: oggi, nessun invitato... E io, difatti... Ma poi ho visto lei, e per lei son sicuro che... È vero, moglie mia? – Senza dubbio, senza dubbio, rispose la moglie con le labbra strette . – Piuttosto, ora che ci penso... e il vino? Mi son dimenticata anche del vino... Guarda, che testa. Farai un’altra corsa tu, è vero, marito mio? Abbi pazienza... – Ma certo, subito! Dammi il berretto, dammi. – Ecco il berretto. Una corsa, mi raccomando! – Non dubitare. 22 23 24 : tristezza, malinconia. : la sincerità dell’invito compensa la povertà del pranzo. : di malavoglia, solo per convenienza. 22 mestizia 23 supplisce… cuore 24 con… strette