– Ah mamma mia! Madruccia38 mia, tu non hai certo sospettato che l’uomo al quale m’affidavi m’avrebbe un giorno lasciata cosí esposta alla discrezione della mala gente39! – continuava a piangere inconsolabilmente la donna.
– Insomma, posso sapere che t’è avvenuto?
– Che?
La moglie, calcolando che il buon curato a quell’ora, spinto dalla paura, su l’asinello, doveva esser già abbastanza lontano dal paese, si levò da sedere in gran furore:
– Che m’è avvenuto? Il tuo buon curato, capisci? Il tuo buon curato mi s’è cacciato in cucina e... guarda, guarda lí, la pentola!
Vedi? Non c’è piú nulla...
– Rubato? – fece con tanto d’occhi il bottajo.
– Tutti e due i galletti!
– Ah birbante! Dici davvero? Possibile? Ah birbante! E dov’è?
Dov’è? Per dove è andato via?
– Io non lo so! Non l’ho veduto...
– Ah, prete ladro! Ah, vecchia volpe! Lasciami! Vo’40 corrergli dietro! E se lo raggiungo... se lo raggiungo... Lasciami!
– Sí, brutto smargiasso41! Mettiti con un vecchio, adesso...
– M’ha rubato!
– Per colpa tua! Pigliatela con te stesso invece! E ti serva d’esempio, ti serva!
– No, cosí non m’accontento... Lasciami, lasciami... ti dico, lasciami...
E scioltosi a forza dalle braccia della moglie, si mise a correre furiosamente per lo stradone che conduce a Montedoro.

38 Madruccia: vezzeggiativo di madre; è una forma dialettale.
39 tu non… gente!: tu, madre mia, non sospettavi di sicuro che l’uomo al quale mi hai affidato col matrimonio (mio marito), mi avrebbe un giorno lasciata esposta alla volontà e all’arbitrio (discrezione) delle persone malvagie (mala gente). La moglie recita la sua parte in modo davvero convincente, mostrandosi al marito molto più fragile e indifesa di quanto non sia in realtà.
40 Vo’: voglio.
41 smargiasso: fanfarone, spaccone.