INTRODUZIONE AL PERCORSO

Di solito, siamo portati a pensare che il tragico e il comico siano due realtà contrapposte, di fronte alle quali si hanno reazioni diverse: davanti al comico si ride, mentre dinanzi a uno spettacolo tragico, si prova pena e ci si commuove. E tuttavia, in qualche caso, può capitare di assistere a situazioni che sono drammatiche e comiche insieme, o di scoprire che una situazione in apparenza «comica» presenta, a rifletterci bene, un retroscena serio e drammatico. Sono proprio queste le situazioni su cui sono incentrate le novelle del nostro Percorso, dove, ancora una volta, Pirandello dimostra che le cose non sono mai così semplici come potrebbero sembrare e la realtà non è mai univoca, cioè non può essere interpretata in un unico modo.
L’umorismo, spiega Pirandello, nasce proprio da questa riflessione sul comico, grazie alla quale scopriamo il risvolto umano, tragico di una vicenda o di una persona, che lì per lì abbiamo giudicato superficialmente come «ridicole». In sostanza, a Pirandello in queste novelle non interessa intrattenere i lettori per farli divertire, ma invitarli semmai a riflettere sulla ricchezza di significati della realtà, dove le luci si confondono con le ombre e dove l’allegria del riso è spesso frenata dalla riflessione sulla tragicità di certi casi umani.