2. LA TEORIA DELL UMORISMO IN PIRANDELLO 2.1 La funzione antiretorica L umorismo è il titolo di un saggio, pubblicato da Pirandello nel 1908, che risulta fondamentale per la comprensione delle sue opere, soprattutto quelle narrative, e dunque le novelle e i romanzi. In polemica con Benedetto Croce e con la sua visione, tipicamente classica, dell arte come armonia ed equilibrio della composizione, Pirandello esalta invece l umorismo appunto perché capace di introdurre un elemento antiretorico di dissonanza, di disordine, un inevitabile scomposizione degli elementi rassicuranti della realtà apparente. L umorismo va tuttavia distinto puntigliosamente dal comico, in quanto il primo consente non soltanto di smontare le mille menzogne e illusioni di cui ci circondiamo per rassicurarci, ma anche di avvertirne l aspetto patetico, doloroso, serio (ciò che il comico, da solo, non riesce a fare), arrivando al risultato assolutamente nuovo di ridere della nostra e altrui penosa fragilità e insieme di compatirla. Si tratta infatti di dare vita alla forma, anziché avvicinarsi, pur con lodevoli sforzi, all imitazione di quella che ci viene mostrata dall osservazione quotidiana. In questo modo, l esplorazione dell animo incontra la vera essenza di cui è fatto ognuno di noi: «l artista ordinario bada al corpo solamente , scrive Pirandello, «l umorista bada al corpo e all ombra, e talvolta più all ombra che al corpo; nota tutti gli scherzi di quest ombra, com essa ora s allunghi e ora s intozzi, quasi a far le smorfie al corpo, che intanto non la calcola e non se ne cura . 18