167 Lorelei, l ondina del Reno I Il Reno è il maggior fiume della Germania e uno dei più maestosi d Europa. Da sempre è stato percorso da battelli di mercanti che scambiano le loro merci dalla Svizzera fino al mare e di pescatori che cercano le loro prede nelle sue correnti veloci e profonde. Il grande corso d acqua scorre a volte tra prati verdissimi su cui pascolano mucche pacifiche; altre volte invece passa in mezzo a colline attraverso cui egli stesso si è tagliato un passaggio nel corso dei secoli, creando dolci avvallamenti ma anche alte scogliere, rupi scoscese, vortici pericolosi. Nei punti più stretti, poi, accelera la sua corsa e crea non pochi pericoli alla navigazione; questo accadeva specialmente nei tempi passati, quando la spinta alle imbarcazioni era affidata soltanto alla forza dei remi oppure a quella dei cavalli che camminavano sulla riva ed erano legati agli scafi da lunghe gomene. I marinai-mercanti conoscevano in quei secoli ogni tratto del fiume, ogni passaggio, ogni curva e sapevano pure quali misteriosi esseri potessero abitarne le acque e le rive. Ne parlavano, anche, quando un equipaggio ne incontrava un altro in una delle osterie che abbondavano nei porti lungo il Reno. Tutti, però, si facevano silenziosi quando il discorso cadeva su Lorelei. Perché bastava questo nome a interrompere ogni discorso? Perché, anche quando la bionda birra li rendeva allegri e chiacchieroni, era sufficiente un accenno alle ondine per chiudere loro la bocca, per bere dal loro boccale in silenzio e per darsi l un l altro una muta occhiata, breve e significativa? Bisogna sapere che tra le creature straordinarie in cui ci si poteva imbattere lungo un certo tratto del gran fiume c erano appunto quelle che venivano chiamate ondine: si trattava di esseri davvero particolari che si diceva abitassero le rive del Reno ma