219 Un caladrio per l imperatrice Berta L L inverno era in quell anno straordinariamente rigido. In pianura il Po era addirittura gelato in molti tratti. E l inverno era ancora lungo, poiché non si era che alla fine di gennaio... L imperatrice Berta era malata. Restava nel suo letto, nel più bel palazzo di Mantova, e respirava con fatica, emettendo un sibilo penoso dalle labbra screpolate. Era ancora bellissima, ma le guance erano adesso pallide e scavate, e gli occhi cerchiati di un colore scuro. Nel grande caminetto interi ciocchi di faggio bruciavano scoppiettando, ma lei non faceva che tremare di freddo e gemere a tratti, tra un attacco di tosse e l altro. Si era nell anno 1077 e l imperatore suo marito, il giovane Enrico IV1, era impegnato in un pericoloso contrasto che lo opponeva addirittura al papa, il grande Gregorio VII. Erano entrambi uomini dalla volontà di ferro, ma ora i principi tedeschi sembravano voler appoggiare il capo della Chiesa ed Enrico rischiava di restare solo contro tutti. Il momento era dei più difficili. Berta tremava di freddo, ma non gemeva per sé o per il dolore che le soffocava il petto, bensì per il dispiacere di essere causa di una ulteriore pena per il marito, già tanto oppresso. Il viaggio dalla Germania a Mantova era stato terribile, compiuto così, in pieno inverno. Avevano passato le Alpi al colle del 1 Enrico IV: (1050-1106) imperatore di Germania, entrò in conflitto con il papa Gregorio VII che gli negava il diritto di investire del titolo di vescovo i candidati da lui scelti. Tale conflitto fu detto «lotta delle investiture e portò alla scomunica dell imperatore. Enrico IV, abbandonato anche dai principi tedeschi, dovette umiliarsi davanti al pontefice nel castello di Canossa (presso Reggio Emilia). In tal modo ottenne il perdono e la revoca della scomunica.