235 Il volo dell ippogrifo T Tutti gli scrittori medievali sono concordi su un punto: gli ippogrifi sono estremamente rari e sono frutto di un incrocio tra una cavalla e un grifone1. E sono rari proprio perché questi due animali sono davvero dei nemici naturali per cui è molto difficile che arrivino ad accoppiarsi. L aspetto di un ippogrifo è nello stesso tempo curioso ed elegante: ha le ali, le zampe anteriori, il capo e il becco di un grifone, compreso il corpo coperto di piume, mentre per il resto assomiglia in tutto e per tutto alla madre e può quindi essere cavalcato. Certo, montargli in groppa non sembra facile, affatto! dotato infatti di un carattere estremamente fiero e può dare, a vederlo, l impressione di non sopportare che qualcuno lo cavalchi: in realtà, ha un indole imprevedibile e anche un po dispettosa, per cui è capace di evitare per decine di volte di essere avvicinato, salvo poi lasciarsi salire sul dorso quello stesso uomo che l ha inseguito invano per un giorno intero Accadde così che l ippogrifo fu domato,eccome!,e domato così bene che condusse uno degli uomini che ebbe l avventura di cavalcarlo nel più straordinario viaggio che si possa immaginare. Ecco come andò. Dopo mille altre imprese, l animale era giunto nelle mani di Astolfo2, uno dei cavalieri più forti e valorosi dei tempi di Carlo Magno. Appena l eroe gli fu salito in groppa, questo partì al galoppo ma, dopo poca strada, puntò in terra gli zoccoli posteriori, prese lo slancio e si alzò in volo con un agilità sorprendente. 1 2 grifone: vedi il racconto Viaggio nel paese dei grifoni nel Percorso I. Astolfo: per conoscere le sue imprese, vai al Glossario al termine del volume.