34 STORIE DI FORZA E DI ASTUZIA Cerbero D Dire che Cerbero fosse un cane è, nello stesso tempo, giusto e sbagliato: è giusto perché il cane è, tra gli animali che noi conosciamo, quello che gli assomiglia di più, e, insomma, fa la guardia come la faceva lui, e latra come latrava lui; ma è anche sbagliato perché, per nostra fortuna, un cane tanto mostruoso non esiste e non è mai esistito. Per intanto le teste: sì, le teste, al plurale, perché dal suo collo non partiva una testa soltanto, ma se ne alzavano ben tre. Qualcuno, nei tempi più antichi, sostenne che fossero molte di più, addirittura cinquanta, ma, a renderlo mostruoso, ne sono sempre bastate tre, e tre finirono per essere quelle descritte da chi poté vederlo. Già, perché almeno quattro volte degli esseri umani lo incontrarono, e sopravvissero, poi, per raccontarlo: lo vedremo. Per ora, val la pena aggiungere che Cerbero non aveva soltanto queste tre teste capaci di ringhiare o di abbaiare o di guaire tutte insieme. Anche la sua coda era straordinaria, in quanto era cosparsa di aculei e terminava in un serpente sempre pronto a scattare in avanti con i suoi denti velenosi. Lungo la schiena, poi, là, dove i cani normali rizzano il pelo quando sono in procinto di azzuffarsi, lui aveva altri serpenti che gli spuntavano dalla pelliccia e che si alzavano, sibilando, quando si preparava a un attacco. Per fortuna, un simile mostro non popolava la nostra Terra, ma il luogo dove viveva era ugualmente molto importante per gli uomini. Egli infatti era stato posto a guardia dell Oltretomba e aveva un doppio incarico: innanzi tutto, impedire che i morti fuggissero e ritornassero alla vita; in secondo luogo, vietare l ingresso a quelle anime che non avessero versato l offerta di una moneta, che era quanto necessario a ottenere l accesso alla definitiva sistemazione nel Regno dei Morti, al momento della separazione dell anima dal corpo.