Il falcone di messer Federico

(dal racconto di Fiammetta)

Di sapore cortese-cavalleresco è anche questa novella narrata da Fiammetta. Federico degli Alberighi è un altro amante sfortunato che sperpera il suo patrimonio nel vano tentativo di conquistare l’amore di una donna, monna Giovanna, sino a ridursi in breve tempo sul lastrico. Non gli rimane nient’altro che un poderetto e un falcone bellissimo, a cui è molto affezionato.
Un unico, piccolo tesoro che tuttavia non esita a sacrificare, per amore della sua donna. Questo gesto di generosità commuove monna Giovanna che, mutando i suoi sentimenti, decide si sposarlo e, da povero che si era ridotto per amor suo, lo rende ricchissimo. La novella, se da una parte esalta la generosità e il disinteresse di Federico, il quale si conforma ai principi della cultura cortese, dilapidando il suo patrimonio per amore, dall’altra evidenzia un valore tipico della società borghese e cioè la cautela nel gestire il proprio capitale economico. Federico, che è stato un amante nobile e generoso, imparerà d’ora in poi ad amministrare saggiamente il proprio denaro, cioè ad usare quel senso pratico e quella concretezza, che sono doti importanti come la nobiltà d’animo e la generosità.