Non passò molto tempo che il ragazzino, forse per la delusione di non aver potuto avere il falcone, o forse a causa della malattia di cui soffriva, morì, con grande dolore della madre. Monna Giovanna era ancora giovane, bella e per di più ricchissima, perché, con la morte del figlio, l’eredità del marito era passata interamente a lei. Così i suoi fratelli, non sopportando di vederla sempre tanto triste, insistevano che si risposasse: «Non vorrai passare il resto della tua vita chiusa in casa, a piangere tutto il giorno. Una donna come te, ancora nel fiore degli anni!», le ripetevano.
Ma lei, ostinata, rispondeva di no, che non voleva saperne di risposarsi e che la lasciassero in pace una buona volta. Finché un bel giorno, stanca delle loro insistenze, disse: «Se devo proprio risposarmi, allora voglio sposare Federico».
«Quel poveraccio, senza un soldo, che vive in una catapecchia e non possiede neanche l’aria per respirare? Sei matta?», le risposero ridendo. Ma Giovanna insisteva: «Povero è povero, avete ragione, però ha un animo nobile e un cuore d’oro. Lasciatelo dire a me, che lo conosco meglio di tutti. E poi, sapete che cosa vi dico? Preferisco un uomo che abbia bisogno di ricchezza, che una ricchezza che abbia bisogno di un uomo4».
Allora i fratelli, vedendo che Giovanna era irremovibile e sapendo che Federico era davvero un uomo pieno di qualità, acconsentirono al suo desiderio. E così, dopo tanta sfortuna, il buon Federico ottenne il premio della sua pazienza, sposando la donna che aveva amato in gioventù e insieme alla quale visse molti anni felice. Inoltre, divenuto ricchissimo grazie al patrimonio della moglie, imparò ad amministrare più saggiamente i suoi averi, non sperperando più il denaro, come aveva fatto in passato.

4 Preferisco… uomo: con queste parole,Giovanna vuole dire che preferisce un uomo generoso e magnanimo, anche se povero, piuttosto che un uomo ricco, ma avido.