Un truffatore geniale

(dal racconto di Dioneo)

Il protagonista di questa novella, frate Cipolla, è una simpatica canaglia che ha trovato un sistema infallibile per estorcere elemosine ai suoi fedeli: spacciare per vere reliquie false di santi.
Con il suo linguaggio efficace e colorito, il frate ha buon gioco a raggirare l’ingenuità dei devoti, che, semplici e ignoranti come sono, si lasciano incantare facilmente dalle sue «favole». Ma una volta qualcosa gli va storto: due suoi amici gli hanno scambiato, per scherzo, la penna dell’angelo Gabriele che egli aveva promesso di mostrare ai fedeli, con dei volgari pezzi di carbone.
La situazione è imbarazzante, ma fra’ Cipolla, con la sua presenza di spirito e la sua parlantina, riuscirà a cavarsela egregiamente, dimostrando al suo pubblico di devoti che quei miseri pezzi di carbone sono nientemeno che i carboni con cui fu bruciato san Lorenzo, e ad aggiudicarsi, con quella falsa reliquia più elemosine di quanto potesse immaginare.

La storia che vorrei raccontarvi, mie belle dame, si svolge a Certaldo, che, come forse saprete, è un borgo della Val d’Elsa1. Un piccolo borgo senza pretese, ma che fu patria in passato di uomini illustri e ragguardevoli. In questo paesino, situato nella nostra bella campagna, si recava ogni anno a raccogliere elemosine, uno dei frati dell’ordine di sant’Antonio, chiamato frate Cipolla, assai benvoluto dai certaldesi, più per il suo nome che per una speciale devozione nei confronti del santo (dovete sapere, infatti, che il territorio di Certaldo produce le cipolle più buone di tutta la Toscana).

1 Certaldo… Val d’Elsa: Certaldo, il probabile luogo di nascita di Boccaccio, si trova a pochi chilometri da Firenze, in Val d’Elsa, la valle toscana che prende il nome dal fiume Elsa, uno degli affluenti dell’Arno.