Dopo di che, diede una gomitata al marito dicendogli: «E adesso sputa!». E lui sputò. Intanto, Federico (era lui naturalmente che bussava alla porta), sentendo le parole di monna Tessa e immaginandosi la scena, benché fosse tutto dispiaciuto di non poter cenare con lei, si sganasciava dal ridere. Poi, con la pancia che gli doleva ancora per le risate, se ne andò nell’orto, dove ai piedi dell’albero di pesco trovò, come gli aveva detto la donna, capponi, vino e uova, con cui cenò allegramente a casa sua. E, da quella sera, tutte le volte che i due innamorati si incontravano ridevano come pazzi, ripensando alla balordaggine di Gianni e alla fantasima che, con l’astuzia, monna Tessa era riuscita a incantare.