«Intesi!», assicurò il maestro mettendosi la mano sul cuore. Poi, quando scese la notte, indossò l’abito della festa e, mentre la moglie dormiva della grossa, se ne partì verso il luogo convenuto, per incontrare la bestia. Intanto Buffalmacco, che era un uomo grande e aitante13, si infilò un pelliccione d’orso, si coprì il volto con una maschera mostruosa e, così conciato, si recò dove maestro Simone, tutto tremante per il freddo e per la paura, aspettava.
Stava giusto invocando Dio e i santi che lo salvassero dal pericolo, quando all’improvviso si vide dinanzi la bestia cornuta (cioè Buffalmacco). Il maestro rabbrividì: «Cosa più brutta al mondo non c’è», pensava battendo i denti per lo spavento. La bestia faceva un chiasso del diavolo, fischiava e ululava a più non posso, mentre Bruno, che si era nascosto dietro un albero a spiare, si smascellava dal ridere. Poi Buffalmacco, a poco a poco, fece finta di calmarsi, si avvicinò a maestro Simone e rimase fermo in attesa. «Dio m’aiuti!», pensò il malcapitato e, con grande cautela, gli salì in groppa, cercando di non tremare, come gli avevano raccomandato i due amici.
Per un po’ tutto filò liscio: la bestia procedeva lentamente, docile come un agnellino, finché non giunse nei pressi di una fogna, dove i contadini del luogo usavano prendere il letame per ingrassare i campi. Allora cominciò a ringhiare, a saltare come una matta, il maestro perse l’equilibrio, e giù!, precipitò nella fogna a gambe all’aria, mentre Buffalmacco correva via di gran carriera verso il luogo dove Bruno, quasi morto dal ridere, lo aspettava. Intanto, il povero medico, rialzatosi a fatica da quella fossa abominevole, si scrollò alla bell’e meglio di dosso il letame e così, impiastricciato com’era dalla testa ai piedi e puzzolente, se ne tornò a casa sua, dove la moglie lo accolse con le più grandi scenate del mondo: «Questo succede ai disgraziati come te, che se ne vanno in giro di notte per donne», urlava, furiosa di gelosia, mentre Bruno e Buffalmacco, che lo avevano seguito di nascosto, stavano appostati dietro la porta a sentire e – neanche a dirlo – si spanciavano dal ridere.

13 aitante: robusto, vigoroso