Calandrino e la pietra elitropia (dal racconto di Melissa) Un pittore un po’ ingenuo e credulone, un mercante sagace e amante delle burle, due compari buontemponi e pronti agli scherzi: sono i personaggi di questa novella dalla comicità gustosa e accattivante. Calandrino, l’ingenuo, viene convinto che esiste una pietra prodigiosa dotata della virtù di rendere invisibili, e decide di andare alla sua ricerca portando con sé due amici, molto più astuti e perspicaci di lui, Bruno e Buffalmacco. I due fingono di dar credito alle sue parole e organizzano una burla eccezionale ai danni del povero sciocco, che, come tutti gli stolti delle novelle di Boccaccio, finirà per pagare a caro prezzo la sua ingenuità. La novella, divertentissima, è anche una satira contro il malocchio, i talismani e le superstizioni in genere, ma, in particolare, contro la stupidità di coloro i quali, come Calandrino, si lasciano incantare facilmente da queste stupidaggini, smarrendo completamente il senso della realtà. Nella nostra Firenze, che è sempre stata ricca di personaggi stravaganti, viveva non molto tempo fa un pittore chiamato Calandrino . Calandrino era un sempliciotto, un po’ scombinato, grande amico di due compari, pittori come lui, di nome Bruno e Buffalmacco, due buontemponi spassosi e pronti allo scherzo, ma per il resto piuttosto furbi e sagaci , che stavano volentieri in sua compagnia solo per prenderlo in giro e divertirsi alle sue spalle. 1 2 : si tratta di un personaggio storico, come i suoi due compari, Bruno e Buffalmacco (Bruno di Giovanni d’Olivieri e Bonamico di Cristofano, soprannominato Buffalmacco), un pittore pregiottesco, il cui vero nome era Giovanni di Perino e il cui soprannome, Calandrino, deriva da «calandra», una squadra di legno usata da pittori e scalpellini. : svegli, intelligenti 1 Calandrino 2 sagaci