Ma Calandrino aveva ancora qualcosa da dire: «Ora ne ho un’altra da raccontarvi, amici, però, acqua in bocca, mi raccomando, perché questo è un segreto di quelli grossi e ho promesso di non rivelarlo a nessuno». E, così detto, riferì loro per filo e per segno le meraviglie del paese di Bengodi che aveva sentito da Maso, giurando e spergiurando che era proprio così e che diceva la verità. Naturalmente Bruno e Buffalmacco finsero di credergli anche stavolta, poi, quando lui se ne fu andato, si misero d’accordo per preparargli un bello scherzetto.
Intanto, Calandrino aspettava con ansia la domenica e passava il tempo a fare progetti su come avrebbe impiegato la sua ricchezza. Poi, giunto finalmente il giorno fatidico, si alzò sul far dell’alba e corse a chiamare i suoi compagni, che dormivano ancora della grossa. E allora, via, giù verso il Mugnone tutti e tre: Calandrino in testa che filava, lesto come una lepre, e gli altri due, che gli tenevano dietro a malapena, mezzo rintontiti dal sonno. Naturalmente il più animoso21 nella ricerca era Calandrino: saltellava qua e là come una pulce sul greto del torrente e, appena trovava una pietra nera, la abbrancava subito e se la ficcava nel mantello. In men che non si dica ne aveva già le tasche e il mantello pieni zeppi, mentre i suoi compari ne avevano raccolte, sì e no, una decina in due. Passò la mattinata e venne l’ora di pranzo. Mezzogiorno era già suonato e Bruno e Buffalmacco, che erano stanchi morti e avevano fame, vedendo che Calandrino era carico di pietre, decisero che era il momento di mettere in atto il loro piano. Così Bruno si rivolse a Buffalmacco e gli disse: «Calandrino dove s’è cacciato? Era qui poco fa, davanti a noi e adesso non lo vedo più».
E Buffalmacco, fingendo di guardarsi intorno: «È vero, l’ho visto ancora un attimo fa. Poi, quando ho girato l’occhio, non c’era più. Lo sai che cosa ti dico? Secondo me, quel furbacchione se l’è filata a casa a mangiare e noi ci ha mollati qui, ad ammattire dietro alla sua pietra».
21 il più animoso: il più impegnato, il più appassionato.