«Già, quello è un furbo di tre cotte22, te lo dico io. Ci ha presi in giro con quella storia inverosimile, e poi ci ha piantati in asso, come due mammalucchi. E ha fatto bene, visto che siamo stati tanto sciocchi da dargli retta. Perché chi altri sarebbe stato così idiota da credere che nel Mugnone ci fosse una pietra portentosa, se non noi due?».
Calandrino, sentendo queste parole, immaginò di aver trovato l’elitropia e di esser diventato invisibile per virtù della pietra. E così, lieto come una pasqua, senza dir nulla ai suoi compari, decise di avviarsi verso casa, zitto zitto, in punta di piedi. Allora Buffalmacco, quando lo vide allontanarsi, si rivolse a Bruno dicendo:
«Dunque che cosa facciamo? Andiamo a casa anche noi due?».
E Bruno: «Andiamo pure, ma io ti giuro su Dio che questo è l’ultimo scherzo che mi fa, quel brutto bestione. E se ora fosse qui davanti a me, com’era stamattina, sai che cosa gli farei? Gli tirerei questo bel ciottolo aguzzo nei calcagni, tanto che si ricorderebbe di questa burla per un po’, altro che! Guarda!» e, così dicendo, prese la mira e lanciò il sasso nel calcagno di Calandrino.
Che dolore! Il poveraccio alzava il piede e smaniava, per il male, mordendosi la lingua per non gridare.
«Già, e io gli tirerei questo bel sasso appuntito nelle reni. Così!», e, con mira da maestro, anche Buffalmacco colpì Calandrino.
«Ahimè di me!», pensava il disgraziato soffregandosi la parte dolorante, e intanto andava, più lesto che poteva, per la sua strada, mentre gli altri due continuavano a tempestarlo di sassi e parolacce, finché non giunsero alle porte della città. E qui, dopo essersi sbarazzati delle pietre che avevano raccolto nel Mugnone, andarono dritti dai gabellieri23 e li informarono della loro beffa.
Le guardie assecondarono lo scherzo e lasciarono passare Calandrino, fingendo di non vederlo, fra le più matte risate.
22 un furbo di tre cotte: un furbacchione.
23 gabellieri: le guardie che formavano un posto di blocco all’ingresso della città, con l’incarico di riscuotere il dazio (gabella) su tutte le merci introdotte da chi vi entrava.