Che maledetta sia l’ora in cui la vidi per la prima volta, e maledetto il giorno in cui mi venne in questa casa!».
E così dicendo, gli ritornò il diavolo addosso e stava per avventarsi di nuovo sulla moglie. Buffalmacco e Bruno, sentendo queste cose, fingevano di meravigliarsi molto, ma dentro di sé avevano tanta voglia di ridere, che non riuscivano a stare nella pelle.
Poi però vedendo Calandrino, rosso di rabbia come un peperone, avviarsi, pazzo furibondo, verso la moglie per picchiarla di nuovo, gli andarono incontro e lo bloccarono: «Guarda che la colpa non è di monna Tessa, sciagurato, ma solo tua», gli dissero, «perché, se tu lo sapevi che le donne fanno perdere i poteri alle cose e rompono gli incantesimi, allora glielo dovevi dire prima di non presentarsi oggi davanti a te. Ma forse è stato Dio a fartelo dimenticare, perché non doveva toccarti una simile fortuna, oppure per castigarti di aver ingannato i tuoi compagni, che avresti dovuto avvisare di aver trovato quella pietra della malora, invece di filartela via, lasciandoli come due allocchi27 nel Mugnone».
Ci volle del bello e del buono per riconciliare la povera monna Tessa, pesta e dolente, con il marito, ma alla fine, per fortuna, i due compari ci riuscirono e se ne tornarono a casa finalmente, lasciando il povero Calandrino malinconico e disperato, con la casa tutta piena di pietre.
27 allocchii: tonti, balordi.